A Treviso RENATO CASARO. L’ultimo uomo che ha dipinto il cinema

Fino al 6 luglio, il Museo Nazionale Collezione Salce (sede di San Gaetano) di Treviso propone RENATO CASARO. L’ultimo uomo che ha dipinto il cinema. La mostra promossa dal Ministero della Cultura Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Museo nazionale Collezione Salce è cura di Elisabetta Pasqualin. Un giusto omaggio a un gigante fra i cartellonisti cinematografici. Nel 2024 il Maestro ha donato allo Stato italiano – alla Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso – un nucleo di opere da lui realizzate nel corso della sua pluridecennale carriera internazionale: disegni, bozzetti, manifesti e locandine.  «Quando Renato Casaro ci ha comunicato la sua decisione – afferma Daniele Ferrara direttore della Direzione regionale Musei nazionali Veneto – indicando come contesto culturale più adeguato a ospitare la testimonianza della sua arte il Museo Salce, dedicato all’arte della pubblicità, abbiamo naturalmente accolto la sua volontà, intitolandogli come omaggio e ringraziamento una sala. La Sala Renato Casaro accoglierà costantemente delle monografie tematiche del maestro trevigiano. A curare queste monografiche sarà lo stesso artista con opere tratte da quelle donate al museo e dal suo archivio personale».

 

Chi trova un amico trova un tesoro (1981) di Sergio Corbucci

 

Sarà lo stesso Maestro, in una serie d’incontri con il pubblico a far rivivere il dietro le quinte delle sue opere che hanno creato l’immagine, che è diventata memoria collettiva, per decine di film di successo della cinematografia italiana e mondiale. Artigiano di genio, sin dagli esordi Casaro misura la sua arte con quanto Cinecittà e il cinema internazionale andavano proponendo. Via via il suo stile conquista i grandi registi: Jean-Jacques Annaud, Dario Argento, Marco Bellocchio, Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Luc Besson, John Boorman, Tinto Brass, Liliana Cavani, Francis Ford Coppola, Milos Forman, Costa-Gavras, Pietro Germi, Claude Lelouch, Ugo Liberatore, Sergio Leone, Sidney Lumet, Anthony Mann, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Alberto Sordi, John Sturges, Giuseppe Tornatore, François Truffaut, Carlo Vanzina, Carlo Verdone, Quentin Tarantino. Firma l’immagine grafica di film popolari come Trinità e Rambo o gli indimenticabili manifesti di capolavori quali I magnifici sette, C’era una volta in America, Amadeus, Il nome della rosa, Il tè nel deserto, L’ultimo imperatore, Nikita, Balla coi lupi e molti altri.

 

Polvere di stelle (1973) di Alberto Sordi

 

…Avremo così l’opportunità di approfondire la conoscenza di uno dei più originali cartellonisti del secondo Novecento italiano ed internazionale, e di seguire l’intero processo creativo delle sue opere, dai primi schizzi dettati dall’incontro-confronto di Casaro con i diversi registi, ai bozzetti, sino alle immagini di scena, al lettering che accompagna le immagini e infine alla distribuzione dei manifesti e delle locandine nella sale cinematografiche. Nonché alle diverse versioni del manifesto, che a seconda del paese di proiezione del film, poteva mutare soggetto e veste.
Elisabetta Pasqualin- direttrice del Museo nazionale Collezione Salce.

 

Ternosecco (1987) di Giancarlo Giannini