Il Di/segno del Cinema, mostra che indaga l’atto creativo

84c42b9986b8cecdea81ed6abb66c108_XLSi può visitare fino al 27  settembre, a Cagliari nel Palazzo di Città, la mostra Il Di/segno del Cinema – curata da Giovanni Columbu, Anna Maria Montaldo e Giona A. Nazzaro che indaga l’origine dell’atto creativo, il rapporto tra segno grafico e segno cinematografico e tra diverse espressioni, o meglio di/segni, dell’immaginario; racconta il momento in cui il cinema comincia ad esistere come pensiero. Si ha la possibilità di vedere le pitture, i disegni, le installazioni, gli appunti e talvolta anche gli oggetti che nel lavoro di alcuni registi – Marco Bellocchio, Giovanni Columbu, Alberto Fasulo, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone, Carlo Hintermann, Pietro Marcello, Mario Martone, Maurizio Nichetti, Stefano Odoardi, Enrico Pau, Franco Piavoli, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani – si accompagnano all’ideazione e alla realizzazione dei film o semplicemente alla costruzione di una poetica personale.

 

Marco Bellocchio
Marco Bellocchio

 

 

 Ettore Scola
Ettore Scola

Elaborazioni visive e gesti creativi di particolare interesse, sia perché suscettibili di assumere un proprio e autonomo valore estetico e narrativo, sia – e soprattutto – perché testimoniano un modus operandi che prelude e si affianca all’elaborazione filmica o la approfondisce successivamente. L’esperienza pittorica di Bellocchio – che in gioventù ha preceduto quella cinematografica per correre poi parallela e divenire funzionale ad essa, come luogo di pre-meditazione dell’opera filmica – o quella di Franco Piavoli, che per molti anni ha trovato nel dipingere un “sublime surrogato all’assenza della macchina da presa”, s’intersecano in mostra agli “atlanti visivi” che Mario Martone crea in preparazione di un film – richiami iconici, fotografici, “brandelli di memoria” – e agli appunti visivi (più che veri storyboard) di Alberto Fasulo: disegni tecnici che lo aiutano a definire traiettorie e sintetizzare concetti. Il visitatore può dunque intraprendere un viaggio divertente e avventuroso: un viaggio critico nel cinema italiano contemporaneo, osservato finalmente a distanza ravvicinata e rivelato nei processi lavorativi di alcune delle individualità più appassionanti operanti oggi; un viaggio tra i diversi “segni” che ne tracciano l’esistenza, indipendentemente dalla produzione, e ne mostrano la vitalità.

Mario Martone
Mario Martone