Tra i film più attesi di questa edizione del Cinema ritrovato, all’interno della sezione dedicata a Ingmar Bergman, Ciò non accadrebbe qui (1950), ovvero l’“inedito” o meglio l’“invisibile” di Ingmar Bergman. Si tratta dell’opera “anticomunista”, che l’autore svedese rinnegò e che da tempo non voleva fosse più proiettata. Alla presentazione, Jan Holmberg (CEO della Fondazione Bergman) ha raccontato come negli anni Novanta, grazie a un escamotage, fosse riuscito a proiettare il film a Stoccolma e quanto Bergman si fosse incazzato poi, venendolo a sapere. In realtà Ciò non accadrebbe qui è più interessante proprio per l’alone di mito-mistero-invisibilità e per il modo in cui Bergman gioca con lo Spy movie applicato alla Guerra Fredda, che per veri meriti artistici. Il film è spesso didascalico, scombinato, con cali di ritmo, il Maestro fatica a far propri i generi. Tratto da un romanzo di Waldemar Brøgger, narra la storia di una profuga fuggita dalla dittatura della (fantomatica) Liquidatzia, da tempo residente a Stoccolma. È sposata con l’ambiguo agente doppiogiochista Nataas (anagramma di Satana), che possiede una cartella con i nomi degli oppositori e delle spie del regime della vicina Liquidatzia. Ucciderà il marito (o così crede) e scoperchia una mondo di meschinità, bugie ed egoismi, dove i primi a fare la predica, anche nella limpida Svezia, sono i peggiori. Notevole la sequenza in cui si proietta un cartoon con Pippo e Paperino durante un inseguimento in un cinema, mentre sono da antologia le scene in cui il vicinato di qualsiasi quartiere svedese si palesa solo per lamentarsi di rumori e suoni molesti, salvo non accorgersi di ogni nefandezza e tortura. Nella sezione dedicata a Ingmar Bergman a Bologna sono stati proiettati anche Il settimo sigillo restaurato e il sentito documentario di Margarethe von Trotta, Searching for I.B.. La proiezione in Piazza Maggiore (affollatissima) del Settimo sigillo (1957), l’altra sera, è stata invece un’ennesima rivelazione di quanto il cinema possa restare traccia eterna di potenza e bellezza sulla condizione umana e sul continuo interrogarsi sul Senso.