Carmen (2008)

A Palazzo Ricci di Macerata la magia di Dante Ferretti, effimero per errore

Ricordo che mi chiamavano l’architettino, con un certo rispetto per il mio ruolo. Con il mio amore per il cinema e con tutta l’incoscienza dei miei diciassette anni mi sono gettato in un’avventura che, a distanza di tempo, mi sembra davvero titanica. Nella mia formazione ha poi influito molto la mia incontenibile passione per il cinema, soprattutto quello americano, da Quarto potere alle grandi ricostruzioni storiche come Ben Hur e La tunica.
Dante Ferretti

 

 

 

Fino al 19 settembre Macerata rende omaggio al grande Dante Ferretti (nato nella città marchigiana nel 1943) con una mostra che permette di scoprire come inizia il percorso di costruzione di un film o di uno spettacolo. A Palazzo Ricci, Dante Ferretti, effimero per errore espone 10 bozzetti a pastello su alluminio, carta, cartoncino, cartone, compensato e tela e un modellino di resina dello scenografo premio Oscar (sei volte candidato e vincitore, insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo per ben tre volte per The Aviator e Hugo Cabret di Martin Scorsese e Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton). Un percorso immersivo tra il buio e la luce che permette al visitatore di immergersi nella creazione artistica, trovandosi nella stessa situazione del regista quando lo scenografo gli sottopone l’ipotesi creativa, attraverso bozzetti e modellini. Ed è un’occasione per ripercorrere gli allestimenti operistici del Maestro nei principali teatri: dal Teatro alla Scala di Milano alla Metropolitan Opera House di New York, passando per l’opera di Parigi e il teatro Colón di Buenos Aires. (In apertura Carmen, 2008 ).

 

Into the tunnel Hugo Cabret (2012)

 

 

Per quanto riguarda il titolo scelto, i curatori – Pierfrancesco Giannangeli e Benito Leonori con l’assistenza di Bianca Piacentini – hanno dichiarato che si tratta di «un gioco di parole sull’essenza della pratica dello spettacolo a torto considerata un effimero che dura il tempo della rappresentazione o delle riprese. Al contrario, l’evento, quando accade, è un’esperienza di vita condivisa nell’attimo del suo farsi sia per l’artista che per lo spettatore, e la vita è un susseguirsi di momenti spesso effimeri. Considerare una scenografia un effimero è pertanto un errore, perché quel variegato mondo di immagini resta per sempre impresso nella memoria, intellettuale e affettiva, di uno spettatore».

 

Museo Palazzo Ricci              dal martedì al sabato 15.30-19.30 – domenica e festivi 10-13 / 15.30-19.30

 

The Aviator (2003)