«Dopo avere subito la distruzione della casa in cui ero nato, l’annientamento del nostro mondo, sono diventato uno scenografo, un inventore di mondi. A volte penso di avere passato il resto della mia esistenza a ricostruire la casa che mi è crollata addosso». Così in Immaginare prima, Le mie due nascite, il cinema e gli Oscar, Dante Ferretti racconta (con David Miliozzi) che il suo lavoro di scenografo nasce dal desiderio di ricostruire. Per sette anni è l’aiuto di Luigi Scaccianoce, poi Pasolini lo vuole con sé e per Ferretti comincia un periodo di intensa collaborazione con l’autore friulano. Tre volte premio Oscar per The Aviator di Martin Scorsese, Sweeney Todd di Tim Burton e Hugo Cabret di Martin Scorsese, Ferretti è una figura leggendaria del nostro cinema. La mostra E la nave va, è esposta nelle sale di Villa Mirabella, all’interno del Parco dannunziano, dove rimarrà allestita, in una versione successivamente ampliata a coinvolgere l’intero Vittoriale, fino a marzo 2026. La rassegna espone bozzetti in gessetto, carboncino e collage del Maestro, da Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini a E la nave va di Federico Fellini. Una proposta che restituisce il senso e l’immagine della sua arte fatta mestiere. Realizzata in collaborazione con Il Cigno Arte e curata da Giordano Bruno Guerri e Pietro Di Natale, E la nave va è organizzata nell’ambito di GARDA – Un lago in festa che, a partire dal 2026, coinvolgerà i principali comuni delle tre sponde del Lago di Garda. In apertura Senza titolo (1983) per E la nave va di Federico Fellini.
«Gli oltre 20 bozzetti in mostra riproducono» – secondo le parole di Pietro Di Natale – «luoghi che esistono dapprima nella mente di Ferretti e che si manifestano, dopo una lunga gestazione, nel film. Siano un interno o un paesaggio, l’autore restituisce con grande efficacia la profondità di campo e la naturalezza degli effetti di luce ed ombra, rendendo così, già sulla carta, l’ambientazione credibile e suggestiva. Definite da uno stile fortemente evocativo, queste illustrazioni evidenziano un’assoluta padronanza del disegno da parte di Ferretti». Per Giordano Bruno Guerri: «Ferretti ha vissuto con Pasolini, Fellini, Scorsese, Burton, De Palma, Cavani e tanti altri Maestri la creazione di capolavori che hanno un’eco storica proprio al Vittoriale. Come si può non cogliere il dialogo fra E la nave va e la Nave Puglia? L’età dell’innocenza attraversa le sale della Prioria con la medesima eleganza di scene e costumi del capolavoro di Scorsese. Invento gli ambienti come se vivessi o fossi nato in quel periodo, ha detto di sé. Adesso questa mostra porta Ferretti negli anni Venti e Trenta di D’Annunzio…».
«È la mia vita, lo è sempre stato. Ho disegnato così tanto che mi sono dovuto operare alla spalla […] Ogni volta che la mano si muove sul foglio vado in trance, si aprono porte sconosciute dentro la coscienza e una via misteriosa collega quei segni alla caverna del mio immaginario. Amo ragionare per immagini. Disegnare è una funzione vitale che mi aiuta a pensare, a comunicare, a capire. A ricordare».