John Landis: Thriller andrebbe visto al cinema…

Evento speciale della Mostra del Cinema di Venezia è stata l’anteprima mondiale di Michael Jackson’s Thriller 3D, la versione rimasterizzata in 3D del celebre video realizzato da John Landis che alla sua uscita, il 2 dicembre 1983, rivoluzionò il modo di fare video musicali (anche per la sua durata che si avvicina ai 14 minuti). In conferenza stampa il regista ha ricordato Michael Jackson dicendo che «i veri performer sono rari e lui era strabiliante, credo fosse una figura tragica». Ecco le sue dichiarazioni.

 

 

Tirato a lucido

Di Thriller vado orgoglioso e con Michael avremmo sempre voluto che fosse visto al cinema. L’idea di avere accesso ai negativi mi ha dato la possibilità di migliorarlo, di lucidarlo se volete, di convertirlo in 3D. Sarò onesto, ho detto «Ok, datemi i soldi e io lo restauro e sembrerà bellissimo a quel punto», perché se lo si vede su YouTube o su canali simili non rende, in effetti proprio non mi piace come lo si vede. Durante il processo di conversione, molto affascinante, mi sono detto che era stupefacente perché con lo stereografo abbiamo analizzato il film inquadratura per inquadratura. Thriller non era nato per essere in 3D, ma devo dire che alcune parti del film sono migliorate tantissimo, per esempio la scena del ballo. Ma la cosa meravigliosa è che ho avuto accesso al film e sono entusisasta della prospettiva di rivederlo nelle sale con questa nuova tecnologia, la più recente in assoluto, che si chiama Atmos ed è straordinaria. La mia unica delusione è data dal fatto che Michael non sia qui per vederlo e sentirlo perché penso lo amerebbe tantissimo.

 

L’incontro con Michael Jackson

Non ho fatto alcun provino, un giorno Michael mi ha chiamato dicendomi quanto ammirasse Un lupo mannaro americano a Londra. Quando sono tornato a L.A. sono andato a trovarlo e nel primo incontro mi ha chiesto un sacco di dettagli sul film e su come avrebbe potuto trasformarsi in mostro. Gli ho detto che avremmo dovuto ricorrere a Rick Baker. Era particolarmente affascinato dal suo lavoro (non aveva visto molti film horror perché lo spaventavano) e dalla metamorfosi in generale. Molto rapidamente ci siamo resi conto che sarebbe stato difficile realizzare la scena del ballo se non avesse avuto due gambe. Naturalmente voleva ci fossero gli zombie, ma la cosa che più lo affascinava era trasformarsi in un mostro.

 

L’etica del lavoro

All’epoca aveva 24 anni, ma mi sembrava ne avesse 18. Ho avuto un rapporto meraviglioso con lui, era molto determinato a fare tutto nel modo migliore. Aveva un’etica del lavoro stupefacente, era un grande performer e ha lavorato sodo sul film. Cercavo di correlarmi con ogni attore per ottenere il massimo, con alcuni dovevo essere seduttivo, altri mi rimproveravano di essere meschino, con altri dovevo parlare più forte o sottovoce… Ogni singolo attore è diverso. Michael era una persona molto gioiosa, allegra, simile a un bambino, ma non infantile. Era delizioso. Dopo Thriller veniva a casa nostra continuamente, guardava i cartoni animati, avevamo interessi simili anche per quanto riguarda i film… Mi sono divertito moltissimo con lui e sul set capiva che ero lì per fare in modo che il film fosse il migliore possibile, si fidava di me.

 

Vanitas vanitatum

Per quanto riguarda Thriller sottolineo sempre che non era un’idea geniale di nessuno in particolare, era semplicemente un video fatto per vanità perché Michael voleva trasformarsi in mostro e tutto e venuto fuori da questo suo desiderio. È stato un grandissimo successo, non me l’aspettavo.

 

Beghe finanziarie

C’è stato un disaccordo per anni con Michael perché non mi hanno pagato, e in effetti quando anni dopo ho girato il video Black or White ho fatto presente che li avrei denunciati. Allora mi pagavano ogni lunedì con borse piene di denaro e alla fine la nostra controversia si è risolta.