La famosa invasione degli orsi in Sicilia: un viaggio spensierato alla ricerca di un’infanzia perduta

In La famosa invasione degli orsi in Sicilia, presentato nella sezione Un Certain Regard,  il grande illustratore Lorenzo Mattotti (che al cinema ha collaborato al Pinocchio di Enzo D’Alò e al progetto corale Eros diretto da Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-wai) veste per la prima volta i panni del regista e firma una favola animata tratta da un romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati. Mattotti segue praticamente alla lettera il testo di riferimento, permettendosi solo una piccola ma fondamentale aggiunta. Il film infatti riporta la narrazione incastonandola all’interno di una cornice dove due menestrelli raccontano il tutto a un anziano orso. La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un lavoro che mette alla base della sua forma il piacere della narrazione che si alimenta minuto dopo minuto. Ai bambini verrà chiesto semplicemente di lasciarsi cullare tra le pieghe di un viaggio magico, fantasioso e coloratissimo al quale sembra impossibile resistere. Ai più grandi invece l’operazione propone un’esperienza diversa, un tuffo nel passato alla malinconica (ri)scoperta del lato più infantile che l’età adulta troppo spesso si augura di aver vinto e debellato del tutto.

Storie dentro storie che raccontano altre storie. Il film procede in maniera a tratti episodica seguendo la più semplice suddivisione a capitoli del testo di riferimento. Un collage di racconti che Mattotti non sottovaluta da un punto di vista drammaturgico cercando di restituire sul grande schermo con tutto il lustro e la potenza che il cinema di animazione può vantare. Non c’è infatti limite alla fantasia del regista che tra ombre cinesi, mostri marini, fondali mozzafiato e sagome semplici ma d’impatto riesce a trovare il giusto equilibrio tra forma e contenuto, ricordandoci come spesso e volentieri la semplicità non sia affatto dannosa, anzi.