Smoke Sauna – I segreti della sorellanza di Anna Hints : un rito di purificazione estone

A me non verrebbe mai in mente di stare su Tinder e mandare una foto della mia passera”. È una delle tante dichiarazioni intime, non sempre comiche – che si ascoltano in Smoke Sauna – I segreti della sorellanza di Anna Hints. Nata a Tartu, Estonia, nel 1982, Hints ha realizzato il suo primo lungometraggio nel suo Paese, dove nella regione sud-orientale di Vana-Voromaa vige da secoli la tradizione dello smoke sauna, considerato dall’Unesco uno dei patrimoni immateriali dell’umanità. Il cast è tutto femminile. Women talking, come nel molto dialogato film di Sarah Polley. La volontà di prendere parola, articolare il racconto di sé, senza filtri o censure, è la stessa. Qui siamo in una sauna reale, in un bosco innevato in Estonia, ai giorni nostri. Bagno di vapore e affumicatoio, la smoke sauna è qualcosa di più di momento di rilassamento e disintossicazione, dalle impurità della pelle come dagli affanni quotidiani. È un vero e proprio rito di purificazione dello spirito. È interrotto solo da bagni ghiacciati e colpi di rami di betulla sulla pelle. Il film ne esalta il potere catartico e lo incornicia di momenti di canto e musica folk rituali, ambiti cari alla regista. La sauna è spazio fisico sicuro per le donne, qui libere di condividere racconti, paure, felicità. Dimenticano presto la nudità, come fa la macchina da presa. Si affrancano da giudizi e limitazioni. 

 

 

Le protagoniste non sono attrici né famose, i loro volti di donne di mezz’età sono sfumati o esclusi dal quadro, conta ciò che hanno da dire. Si confrontano, in dialogo immaginario con una figura molto più anziana, forse un alter ego della nonna della regista, sui passaggi cruciali delle loro esistenze. L’innamoramento, anche per altre donne, la maternità, l’esperienza solitaria dell’aborto, del ciclo mestruale o del riferire, non credute, uno stupro subito. L’invecchiamento del corpo, la malattia che lo offende, la menopausa che lo cambia. Lo stalking degli uomini, la violenza casalinga introiettata e subita dalle madri, la progressiva autodeterminazione. Tra una confessione e l’altra, le risate esorcizzano vergogna, imbarazzi, traumi. Ridere libera dalla paura. Il vapore caldo e l’acqua lavano via tutto ciò che deve andare, passare. 

 

 

Girando in digitale con una Amira Arri 4K difesa da borse di ghiaccio, con molta audace follia, Hints lavora tra interni scuri illuminati dai carboni accesi e da piccole finestre e gli esterni in luce naturale. Soprattutto sul contrasto pittorico tra lo sfondo scuro della sauna e i corpi accaldati delle donne, riprese in dettagli di seni, gambe, braccia, piedi. Condivide con una minima troupe un perimetro limitato, le mette a loro agio davanti alla macchina da presa, fa parlare anche le loro imperfezioni. Segni di un sentire comune, radicale, di un’appartenenza. La sisterhood tradotta del titolo originale. Smoke Sauna – I segreti della sorellanza è stato premiato per la regia nella sezione World Cinema Documentary al Sundance Film Festival, come miglior documentario europeo agli EFA e nominato a rappresentare gli Oscar dall’Estonia. Arriva in alcune sale italiane dal 5 al 7 febbraio con Wanted Cinema (qui l’elenco aggiornato delle sale). Esperienza di benessere, serrata seduta di autocoscienza femminista, è dedicato dalla regista “a tutte le mie sorelle”.