Jackie Chan Pardo alla Carriera di Locarno78

“Regista, produttore, attore, sceneggiatore, coreografo, cantante, atleta, stuntman temerario”: è lunga la lista con la quale il Direttore Artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro presenta Jackie Chan per annunciare il Pardo alla Carriera che gli sarà attribuito nel corso della 78ma edizione. Una lista lunga tanto quanto la carriera di questa star che rappresenta “una figura chiave del cinema asiatico di tutti i tempi”, come dice Nazzaro, “la cui influenza ha rimodellato l’immaginario contemporaneo, riscrivendo le regole del cinema hollywoodiano”. Interprete e regista di veri e propri cult del cinema d’azione asiatico ma non solo, Jackie Chan sarà a Locarno il 9 agosto per ricevere il Pardo alla Carriera sotto lo schermo di Piazza Grande, mentre il 10 sarà protagonista di un talk pubblico. Attore di fama mondiale, regista visionario e figura imprescindibile delle arti marziali, Jackie Chan ha quasi sessant’anni di cinema alle spalle, una carriera incredibile iniziata da giovanissimo negli anni Sessanta e giunta ai suoi primi successi con film come Drunken Master e Il serpente all’ombra dell’aquila. Noto per la sua audacia da stuntman, Jackie Chan ha sempre tenuto un incredibile equilibrio tra commedia e kung-fu, che lo ha fatto amare in tutto il mondo. (In apertura una immagne tratta da Drunken Master di Yuen Woo-ping).

 

 
Primo atto della sua riconferma alla guida del Locarno Film Festival per un ulteriore biennio, il Pardo alla Carriera attribuito a Jackie Chan è nella linea editoriale aperta al cinema di genere mondiale cara a Giona A. Nazzaro, già affermata dal Pardo alla Carriera dello scorso anni, attribuito alla star del cinema indiano Shah Rukh Khan. Come sottolinea Nazzaro: “Fin dagli anni della China Drama Academy sotto la guida del Maestro Yu Jim-Yuen, quando lavorò da giovanissimo come stuntman nel capolavoro di King Hu A Touch of Zen, Jackie Chan ha continuamente reinventato il cinema di arti marziali e non solo. Talento comico purissimo, ha fatto sua la lezione di Buster Keaton e del cinema delle origini, dando vita a capolavori che hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo. Con una sensibilità degna del musical classico, ha creato una poetica del corpo in movimento senza precedenti. Nel cinema esiste un prima e un dopo Jackie Chan”. La sua carriera dietro la macchina da presa, nelle vesti di regista di classici come Police Story (1985) o Armour of God (1986), arricchisce ulteriormente la sua immagine di artista unico ed eccentrico. Negli anni Novanta, Jackie Chan si afferma come la star di film d’azione più popolare in Asia. Corteggiato da Hollywood, nel giro di pochi anni la commedia Rush Hour (1998) ne consacra lo status di superstar globale come non era mai accaduto a nessuno prima di allora.