La realtà come side effect, come effetto collaterale di un confronto tra percezione e verità. Nel cinema di Steven Soderbergh il confronto fondativo tra l’essere e lo spostamento semantico del pensiero è...
Non c’era Werner Herzog a salvare la vita a John Callahan, tirandolo fuori dalle lamiere dell’incidente che, una notte del 1972, stroncò a 21 anni i suoi giorni di gloria e di...
L’appartenenza e la libertà, un po’ come dire il desiderio di stare e il bisogno di andare, l’eterna lotta tra forze statiche e spinte al cambiamento: in Figlia mia (in Concorso alla...
L’attacco è tenero, due pischelli fermi in auto nel centro di un parcheggio vuoto, una pagnotta con la cicoriella in mano e trenta euro in tasca guadagnati consegnando pizze a domicilio. Mirko...
Lo zen e l’arte di manovrare un carrello elevatore tra i corridoi di un centro commerciale. Ovvero come trovare la poesia dei viventi e il dolore della sopravvivenza nello straniamento postumanistico della...
Figure in sospensione fuori tempo massimo, tra biografie da eterni adolescenti e miti arcaici di una grandezza ormai persa: in Museo Alonso Ruizpalacios inverte le coordinate della sua opera prima, Gueros, ma...
Sensibilità da controra, percezione emotiva un po’ alterata, come un tardo stordimento che viene dal torpore delle emozioni: Le ereditiere, l’opera prima del paraguaiano Marcelo Martinessi in Concorso alla Berlinale 68, si...
Mondo cane distopico. L’ansia da isolamento in cui si conclude da sempre il cinema di Wes Anderson si materializza nel futuro nippo-canino di Isle of Dogs (opening in competizione della Berlinale 68),...
Che i festival vivano al di là dei premi, oltre la giostra dei vincitori e dei vinti, è assolutamente vero. Ed è una fortuna. Anche perché è sempre più frequente il dissesto...
Quello che resta del Tempo è l’attesa che il presente si compia, disperatamente, per morire nel passato. Che è come dire la fine dell’infanzia, il timor panico dell’indefinito in cui perdersi una...